DASSINE
C
hi era Dassine ?
Il suo vero nome : Dassine Oult Yemma, Sultana del deserto, è la più grande “sultana d’amore”. Era “messaggera di pace” tra i Touareg dissidenti.
- L’acqua ci sa dire “ti amo” ponendo sulle nostre labbra il più bello dei baci.
- Che importano tutti i veli sotto ai quali ti nascondi, ne rido come il sole ride delle nuvole; il tuo vero pensiero esce sempre dal tuo cuore nel tuo soffio.
(Dassine, poetessa targhi).
Charles de Foucault scrive :
“...Dassin Ult Ihemma è la sorella maggiore di Axamûk (1). Ha sposato un uomo chiamato Afélan. Nell’insieme del Hoggar, non c’è una donna che sorpassi Dâssin. E’ una donna alta, con la pelle chiara, leggermente bruna. Il suo viso è bello. I suoi occhi sono magnifici: sono espressivi e ridenti. Ha i denti bianchi e brillanti. La sua andatura è elegante. Sa benissimo suonare la viola. Ha una conversazione piacevole e una grande intelligenza. Rari, o anche inesistenti, sono gli uomini che hanno tanto spirito quanto Dassin nell’Ahaggar.
E’ una vera regina. Prima che sia sposata, gli uomini andavano solo da lei. E, anche adesso che è sposata, numerosi sono quelli che la amano, nel segreto della loro anima. Tuttavia, nessuno ha mai sentito dire che lei abbia fatto qualcosa di male: teme il disonore.
Prima del suo matrimonio, Mûsa ag Amâstân (2) l’amava. Pensava di sposarla. Era nell’Adghagh degli Ifôghas, quando seppe che si era sposata. Mûsa, amò anche una donna degli Ifôghas, molto bella, Lalla Ult Illi. Suo padre era amenukal degli Ifôghas. Quando si innamorò di lei, si era già sposata: Etteyub l’aveva sposata.
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Axamûk ag Ihemma è uno dei capi dei Kel-Ghela, principale tribù nobile dell’Ahaggar (C.F.). E’ stato amenukal dal 1921 al 1975, data della sua morte.
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Mira ag Amâstan: Attualmente amenukal dell’Ahaggar, cugino di Dassine (C.F). Mûsa e Dassine rimangono per la prima parte del XX°sec. i modelli più conformi ai valori guerreschi, cavallereschi e letterari della civiltà dei Touareg dell’Ahaggar. Numerose poesie sono state consacrate a Dassine (V. Foucault, “Poésies”, 110, 219,541...).
Sulle circostanze del matrimonio di Afélân e di Dassine e sulle relazioni di quest’ultima con Mûsa, vedere “Métois”, 1906: 29-32, 47.
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