L’IMZAD, LO STRUMENTO
N
on si può meglio descrivere l’Imzad come lo ha fatto il Padre de Foucauld nel suo dizionario Touareg-Francese ...III p 1271-1272:
“...L’imzad si compone essenzialmente di una borraccia mezza-sferica chiamata “ateklas” o “elkas” alla quale si aggiunge un manico di legno “tabourit”, sulla quale si tende un cuoio “elem” e alla quale si aggiunge una corda “aziou” fatta di crine di cavallo; un ponticello, formato da due piccoli bastoni incrocciati e legati insieme “tiziouin” mantiene la corda al disopra del cuoio del violino; ci sono due effe, chiamate “tit”, occhio, una a destra, l’altra a sinistra del ponticello; qualche rado Imzad ha solo un’ effa posta sia a destra sia a sinistra del ponticello; qualche volta la o le effe non si trovano all’altezza del ponticello ma tra il ponticello e il manico; in questo caso, quando c’è solo un’effa, si trova abitualmente sotto la corda.
L’Imzad, non ha caviglia; ad ogni estremità della corda è legata una fine striscia di cuoio; una passa sull’estremità del manico e poi si rotola intorno e si noda; l’altra si attacca all’altra estremintà del bastoncino che serve di manico; una fine striscia di pelle “tessarit”, mobile e legata al manico mantiene la corda contro il manico fino a una distanza più o meno grande dell’estremità di quest’ultimo.
Il diametro della pelle sulla borraccia varia abitualmente tra 20 e 50 cm. [...] Si suona l’Imzad seduto, lo strumento sulle ginocchia, la mano sinistra tiene il manico e la destra l’archetto. L’archetto “taganhé” è una baghetta incurvata a forma di mezzo cerchio sulla quale si tende una corda “aziou” fatta di crine di cavallo; il legno dell’archetto è chiamato “eserir”...