I TOUAREG
Il Panorama storico
L’L’Ahaggar è popolato da tribù berbere, gli Imoûhagh (Touareg) o i Kel Ahaggar o ancora i Kel Tamâhaq. I touareg sono chiamati Imouhagh e Tamahaq la cui radice è il verbo Iohagh, che significa: essere libero, indipendente.
La tradizione orale ci ha trasmesso più miti e leggende rispetto all’origine delle differenti tribù dell’Ahaggar. Infatti, I Touareg, organizzati in tribù durante il primo millennio prima dell’era Cristiana, formavano dei principati governati da Tin Hinan che aveva il titolo di Regina. Al periodo Neolitico, l’Ahaggar era abitato da sedentari neri (dall’Alto Egitto) che vivevano dall’allevamento di bovini e da popolazioni bianche libico-berbere. Poi, viene l’era dei pastori che si stende dal quarto millennio fino al periodo storico (alla fine del Neolitico, la trasmissione fu molto rapida nelle regioni del Sahara centrale che conosceva un’evoluzione fulminea per quanto riguarda la vita sociale, i costumi, l’arte...).
Per designarsi, quei pastori nomadi del Sahara centrale, come tutti i berberi, usano il termine Amaher/Imûhar, con varianti dialettiche diverse: Amajer, Amacer, Amazir...che si può seguire dall’Antichità: Maxyès di Erodoto, Mazyès di Ecatea, Mazices e Mazaces del periodo latino....la denominazione Targhi/Touareg, di forma araba, sembra provenire della parola Targa (fossatello,canaletto di annaffiamento, giardino...) che designava prima il Fezzan di dove sono venuti diversi gruppi Touareg.
I Touareg dell’Ahaggar occupano un posto privileggiato nella letteratura occidentale e magrebina antica. Il loro nome attestato dal Medioevo, è citato dai primi autori arabi (con una localizzazione e un’estensione molto più vaste di oggi); secondo Ibn Khaldün (Histoire des Berbères): “All’inizio della conquista araba, il gruppo degli Hawwara abitava la regione di Tripoli e Barqa, come lo dicono al-Mas Udi e al-Bakri. Queste tribù erano sia sedentarie sia nomade. Certe, tra di loro, hanno attraversato le sabbie per penetrare nel deserto. Si stabilirono presso i Lamta, che sono dei mulattemîn, cioè degli uomini che portano il Taguelmoust (velo), particolarità vestimentaria che ha segnato tanti viaggiatori. Les Kel-Ahaggar moderni sono quindi un appendice estremo di quel gran insieme di popolazioni Hawwâra (in berbero Ihawwâren, Ihaggâren).
I Kel-Ahaggar hanno contribuito a segnare la storia delle relazioni tra il versante mediterraneo del Sahara e il versante Saheliano e tropicale dell’Africa dell’Ovest. I Touareg dell’Ahaggar, sono stati fra i primi, con i Kel-Ajjer, a fare sbarramento ai progetti di commercio trassahariani delle potenze coloniali alla fine dell’800. Così, si affermavano come avversari temibili, ma offrivano anche una certa immagine “cavalleresca” del Sahara, guerrieri selvatici e fieri, che cantano la guerra e l’amore vicino alle suonatrici d’Imzad, tuffandosi nella passione per gli occhi di gazzelle e le tempie azzurrate dall’indaco delle donne amate. I giovani dei monti dell’Ahaggar sono solidi, facendo il grido “tiî-î” attaccano il nemico.Bevono sotto le loro tende il suono del violino”. (Foucauld, Poésies, n°79).